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Il Trauma è la reazione ad un evento che soverchia le proprie capacità di adattamento e di elaborazione e mina il senso di stabilità e integrità psicologica e psicofisica.
Possono essere eventi traumatici un lutto, oppure una minaccia di morte o un danno fisico o psicologico a sé o a persone care, oppure ancora l'abuso sessuale o emotivo nonché la violenza fisica e/o psicologica.
In molti casi la persona traumatizzata non è stata vittima di un evento acuto, ma ha subito ripetuti stress sul piano fisico e psicologico che hanno generato un clima emotivo lesivo: come accade per esempio quando si è esposti per anni a relazioni conflittuali. Il trauma è una ferita che incide profondamente la personalità, che ha effetti sull'equilibrio del sistema nervoso autonomo e che spesso si connette con umore depresso, ansia, bassa autostima e sentimenti di vergogna, sentimenti di estraneità e difficoltà a sentirsi vivi e presenti, nel proprio corpo, nella propria vita e nel presente.
Anche se non è possibile cancellare l'evento traumatico, la ferita si può curare ed è possibile uscire da questi sentimenti negativi e recuperare 'integrità del proprio Sè e la gioia di vivere.
Ricevo privatamente come psicologa - psicoterapeuta e analista bioenergetica, a Milano:
Studio CORPO MENTE CULTURA,
via Brioschi 45, 20141,Milano
Per info, per prenotare un colloquio conoscitivo o se vuoi propormi una collaborazione:
dr.ssa Chiara Brentan cell. 3480365381
L'Analisi Bioenergetica è un approccio al trauma psico- corporeo di tipo Bottom Up. La terapia sostiene l'elaborazione del trauma a partire dal corpo e dal sistema nervoso autonomo, per poi accompagnare i processi di rielaborazione cosciente dei vissuti emotivi.
E' vero che il trauma è una ferita profonda nel funzionamento del nostro organismo, ma è anche vero che nel nostro organismo risiedono i meccanismi naturali e filogenetici che permettono di guarire la ferita e riprendere a vivere una volta passato l'evento.
Le sedute di terapia comprendono quindi esperienze corporee che aiutano a recuperare il buon funzionamento del nostro sistema nervoso e a ritrovare nel corpo un luogo sicuro, una base stabile in cui radicarci e maturare la possibilità di tollerare la rielaborazione delle nostre emozioni.
L'analisi Bioenergetica è anche una terapia che si occupa nello specifico dei piccoli o grandi traumi che hanno segnato la nostra crescita e che sempre partendo dall'esperienza del corpo aiuta a riparare le fasi di sviluppo in cui abbiamo sofferto carenze o abusi e maturare nuove possibilità di crescita personale. Il Transculturale ci aiuta a ritrovare il filo rosso della nostra storia che ci aiuta a restituire un significato alle nostre esperienze, anche grazie ai nostri riferimenti culturali.
L'analisi Bioenergetica dispone di un protocollo specifico per il lavoro corporeo sul trauma: il metodo TRE o Trauma Releasing Exercises messo a punto da David Berceli.
Si tratta di una sequenza di esercizi che permette la liberazione da tensioni incorporate dall'organismo in eventi traumatici facilitando la risposta naturale di tremore.
In particolare si sostiene la vibrazione del muscolo dell'Ileopsoas , un muscolo centrale nel nostro corpo che connette la colonna vertebrale al bacino e che ha un grande impatto sulla nostra mobilità, postura, sul respiro e anche sul nostro umore e sulle nostre emozioni.
Il tremore spontaneo facilitati da questi esercizi, durante la seduta aiuta a conquistare nuove possibilità di rilassamento profondo e la rielaborazione di esperienze, emozioni o ricordi traumatici che possono affiorare durante il lavoro corporeo.
Il mio interesse per il Trauma nasce nel 2003 con la mia prima esperienza professionale come psicologa in un progetto ONU con il Centro Naga Har di Milano, rivolto a richiedenti asilo e vittime di tortura. Mi occupo in particolare di raccogliere la loro storia perché possa essere raccontata, di diagnosticare la presenza di un Disturbo Post Traumatico da Stress e di offrire sostegno psicologico.
Le loro sono storie difficilissime di persecuzione, di tragitti migratori ai limiti della sopravvivenza, di lutti, di prigionia, di guerra e in alcuni casi di torture subite sia psicologiche che fisiche.
In questi migranti , provenienti da mondi e culture diverse, osservo perlopiù coesistere due anime: una grande forza e resilienza che si esprime nel loro sorriso, nella loro pro attività, energia e disponibilità a mettersi in gioco; nel contempo una grande fragilità, fatta di angoscia, di incubi e pensieri ricorrenti, di crisi con vissuti paranoidi, agiti violenti e abuso di alcool o sostanze.
Ho imparato progressivamente nelle mie esperienze con i migranti con disagio psichiatrico o con le famiglie migranti alle prese con il ricongiungimento famigliare, così come nel mio studio privato con le persone vittime di abusi o semplicemente protagoniste di eventi per loro molto critici (un incidente, un'intervento chirurgico, una separazione, o un lutto...) come il trauma si manifesti con sintomi simili in tutti gli esseri umani, come incida profondamente il nostro organismo e nel contempo come proprio nel corpo e nell'organismo risiedano anche le risorse necessarie per recuperare la connessione con la nostra vitalità, l'integrazione della nostra personalità e infine restituire un senso al nostro percorso di vita e potersi riappropriare del presente.